sabato 25 giugno 2011

GRUPPI ABC per chi assiste le persone con Demenze di Alzheimer e senili

IL GRUPPO ABC PER I CAREGIVER DELLE PERSONE CON DEMENZA: L'AUTOAIUTO BASATO SULL'APPROCCIO CONVERSAZIONALE E CAPACITANTE

Dr.ssa Arianna Cocco, Dr.ssa Simona Sertorio,
Hanno collaborato: Dr.ssa Manuela Giambanco, Dr. Andrea Maramonti, Dr.ssa Silvia Peri, Dr.ssa Angelida Ullo

Referente: mail@ariannacocco.it - tel. 339.24 076 36
Per informazioni contattare: Dott.ssa Manuela Giambanco, manuelagiambanco@virgilio.it- tel 3381617070

Principi e metodi del Gruppo ABC
Il Gruppo ABC si basa sull'Approccio Conversazionale e Capacitante e fa riferimento al Conversazionalismo di Giampaolo Lai così come è evoluto all'interno del Gruppo Anchise. Il gruppo ABC riunisce i familiari che assistono un malato Alzheimer, con l'obiettivo di aiutarli a superare il senso di impotenza e a diventare curanti esperti nell'uso della parola.
L'approccio Conversazionale:
Nel Gruppo ABC le parole vengono usate consapevolmente e diventano lo strumento privilegiato della cura: esse servono per promuovere e restituire dignità alla persona anziana malata e al familiare che la cura. L'Approccio Conversazionale promuove il tener viva la competenza a parlare anche quando non vi è la competenza a comunicare, quando cioè le parole sembrano aver perso il loro significato e sembra inutile sforzarsi a parlare: parlare diventa d'improvviso o inesorabilmente nel tempo un'azione faticosa sia per i malati che per i familiari.
Quando si arriva a questa situazione vi è conversazione senza comunicazione. Sono situazioni in cui è facile vivere esperienze di isolamento verbale che rappresentano il "deterioramento aggiuntivo" del paziente, ossia quel deterioramento che deriva dall'interazione tra il paziente e l'ambiente, e che incide negativamente sulla sua qualità di vita e su quella del suo caregiver. Lo spazio e l'ambiente di vita possono rappresentare, dunque, se adeguatamente formati, una risorsa terapeutica.
Scopo del gruppo ABC è dunque formare i caregiver all'utilizzo della parola rendendoli "curanti esperti": attraverso questa via sarà possibile favorire la realizzazione di "conversazioni felici" tra caregiver e paziente nella vita di tutti i giorni e la realizzazione di un "ambiente capacitante". Il conduttore focalizza l'attenzione dei partecipanti sulle parole scambiate a casa con il congiunto malato nella vita di tutti i giorni.
L'approccio Capacitante:
Il Gruppo ABC si ispira al concetto di Capacitazione, si creano cioè le condizioni per cui, attraverso la formazione del familiare, la persona con demenza possa svolgere le azioni di cui è capace così come ne è capace, senza sentirsi in errore, attraverso il riconoscimento delle sue competenze elementari: quella emotiva, a contrattare e a decidere. Questi concetti diventano le tecniche con cui il conduttore si rapporta con i partecipanti al gruppo i quali poi potranno utilizzarle a casa nel rapporto con la persona malata di Alzheimer. La focalizzazione sulle Competenze Elementari all'interno del gruppo si realizza attraverso i Dodici Passi: 12 regole/tecniche che facilitano l'emergere della parola (Approccio Conversazionale) e delle Competenze Elementari (Approccio Capacitante), promuovendo così il benessere soggettivo del familiare curante e di conseguenza della persona malata.
La conduzione:
Oltre ai Dodici passi anche la strutturazione del Gruppo assume una valenza di "regola/tecnica" affinché gli incontri si sviluppino in modo funzionale al raggiungimento dell'obiettivo, La tecnica di conduzione è semidirettiva e lo svolgimento ordinato di alcune tappe favorisce la partecipazione di tutti e l'addestramento ai Dodici Passi. Le fasi preordinate dello svolgimento del gruppo sono: Lettura d'inizio, Regola del presentarsi, Modalità di interazione a stella, Assegnazione di un compito e Lettura finale.
I risultati dei Gruppi ABC
I risultati vengono verificati soggettivamente durante gli incontri e sono confermati dalle dichiarazioni dei partecipanti che affermano di riuscire a parlare e a relazionarsi con maggiore serenità con il proprio congiunto malato. Per la valutazione quantitativa dei risultati vengono somministrati due questionari, uno iniziale e uno finale in cui si chiede a ciascun familiare di valutare il cambiamento avvenuto tra il prima e il poi della partecipazione al gruppo. Le aree indagate sono: il comportamento verbale del paziente, il comportamento verbale del caregiver, il suo grado di soddisfazione nel partecipare al gruppo, il carico assistenziale.

http://www.formalzheimer.it/

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